La famiglia e il suo primo vigneto sono tutto ciò che Luciano ha più a cuore. Lo esprime ora con un gesto speciale, dedicando con l’annata 2013 il suo Barolo Cannubi Boschis ai suoi nipoti Alessia e Stefano giovane generazione della famiglia. L’etichetta porterà l’acronimo dei loro nomi ovvero Aleste. La conoscenza che ho del produttore mi permette di esprimere la mia sinergia con lui sul nostro comune modo di sentire in generale il vino e di come oggi deve essere interpretato.

La storia di Luciano Sandrone iniziò negli anni `70 nel garage di casa. Il suo impegno e riguardo per ogni dettaglio lo portò, insieme alla sua famiglia, ad avere una storia di successo. Fin dagli inizi le attenzioni in vigna erano per il suo primo e allora unico vigneto Cannubi Boschis, nella culla del Barolo, che è stato sin da allora particolarmente a cuore. Il suo punto di vista circa la vinificazione, per evidenziare questa unicità ed eccezionalità delle uve, è di vinificarle separatamente in maniera coerente.

“Solo così posso – commenta Luciano a Saporinews – rendere omaggio alla ricchezza e all’eleganza di questo vigneto unico. Profonda è la conoscenza del territorio in cui io e la mia famiglia siamo cresciuti, che rispettiamo, orgogliosi di esserne parte. È per noi un grande privilegio poter coltivare questo vigneto che ogni giorno vediamo con i nostri occhi dall’azienda. Il rispetto per questo vigneto lo vogliamo far sentire ed esprimere nel vino. Così nasce un Barolo oramai riconosciuto, nei confronti del quale dedico, vendemmia dopo vendemmia, grandissima attenzione. Nulla di questo cambierà ed è per questo che ho fatto una scelta coraggiosa e sensibile per il futuro dedicando il mio “vino del cuore” ai miei nipoti Alessia e Stefano. Il vino porterà dall’annata 2013 i loro nomi. ALESTE è infatti l’unione dei nomi di battesimo di ALEssia e STEfano.”

Sin dai primi anni i vini di Sandrone sono la sintesi di esperienza, ragionamento e cuore. Negli anni si sono susseguite 50 e più vendemmie, 40 anni di attività propria dedicate a 3 vitigni il Nebbiolo, la Barbera e il Dolcetto. I due territori la Langa e il Roero insieme raccontano 5 vini rossi, espressione di intuizione, attente osservazioni e molti ragionamenti. Da sempre la più grande aspirazione è di scoprire in ogni vendemmia nuove sfumature per esprimerle nei suoi 5 vini a firma Sandrone che ritiene ogni vendemmia con un’armonia propria, ogni vino una storia a sé.

La sua culla del Barolo è situata a 250 m s.l. m. e gode di un’esposizione ideale sud/sudest. Fino dagli anni ottanta, grazie alle condizioni pedoclimatiche, questo vigneto offre anno dopo anno un Barolo che gode di grande riconoscimento a livello internazionale. Con questo gesto Luciano Sandrone dona tutta l’esperienza, la conoscenza e il cuore delle sue numerose vendemmie ai suoi nipoti, dando alla sua cantina dopo quasi 40 anni una nuova prospettiva.

L’annata 2013 di ALESTE è il risultato di un’annata classica. La vinificazione delle uve Nebbiolo prevede una fermentazione spontanea, una macerazione e fermentazione alcolica in tini aperti di acciaio. Successivamente alla fermentazione malolattica e all’affinamento in fusti di rovere francese da 500 litri, affina ulteriormente in bottiglia per altri 18 mesi.

In degustazione la sua complessità aromatica si esprime a ogni giro di bicchiere sprigionando sentori di spezie orientali, note tostate, frutti neri e come tipico per le annate più fresche sono i toni floreali di petali di rose ed ibisco a catturare l’olfatto. Si sentono poi anche sigaro, cedro, liquirizia nera e pepe bianco macinato. Al palato il senso del volume è palpabile, dominato da ciliegie scure e lamponi maturi. Questo è un vino che solletica i sensi anche se ancora molto giovane. C’è infatti una tensione vibrante che dà personalità a questo vino, la freschezza dell’acidità dialoga con gli opulenti tannini. ALESTE 2013 è un Barolo particolarmente longevo, un vino a ritroso, al momento chiuso, che necessita di pazienza per raggiungere la sua maturità espressiva tra 12 – 15 anni.

di Giuseppe Arena