Tanti cuori di sfogliatella una sola sfoglia: Konosfoglia e Vesuviella Borbonica - Sapori News L’innovazione fa bene alla tradizione
La sfogliatella frolla, classico dolce napoletano conosciuta in tutto il mondo, è nata circa 400 anni fa, nel convento di monache di clausura dedicato a Santa Rosa, sulla costiera amalfitana, tra Furore e Conca dè  Marini, il dolce veniva messo sulla classica ruota in cambio di qualche moneta.Tanti cuori di sfogliatella una sola sfoglia: Konosfoglia e Vesuviella Borbonica - Sapori News

Dolci di forme simili alla sfogliatella si usavano più di duemila anni fa in Turchia, offerti alla Dea Madre Cibele nei riti propiziatori alla fertilità, per la loro forma simile a quella dell’organo riproduttivo femminile. Poi nell’800 giunse a Napoli grazie a Pasquale Pintauro, che modificò il dolce come lo conosciamo oggi. Da allora pochi sono stati i cambiamenti: la scelta è fra riccia o frolla, con la variante di S.Rosa con l’amarena, la tradizione tramanda che il giorno della festa di S.Rosa, all’epoca il 30 di agosto, il dolce fosse donato a tutti i cittadini di Conca dei Marini. Si deve alla fervida mente creativa di Antonio Ferrieri, il titolare della antica pasticceria di fronte la stazione centrale, la creazione di vari tipi che vanno dal dolce al rustico. A breve sarà prodotta la vegana, mentre un tipo per i celiaci è allo studio. Oggi il patron ha presentato le sue ultime creature: “Konosfoglia” e la “Vesuviella Borbonica” nel corso di un evento nel quale si  è discusso delle eccellenze dolciarie del Regno delle Due Sicilie.Tanti cuori di sfogliatella una sola sfoglia: Konosfoglia e Vesuviella Borbonica - Sapori News

Il dibattito è stato magistralmente condotto dalla giornalista Brunella Cimadomo.
Per la presidente della Fondazione Il Giglio, Marina Carrese, al quale Cuori di Sfogliatella ha aderito: «Occorre legare in un patto produttori e consumatori meridionali, in nome della comune identità culturale in modo da favorire la crescita delle imprese del Sud. E’ l’obbiettivo del Progetto “CompraSud” – precisa la Carrese – portato avanti dal Movimento Neoborbonico e dalla Fondazione Il Giglio che punta a informare il consumatore in modo da determinare una scelta preferenziale per i prodotti del Sud, apportando così un valore aggiunto». Il parere del  presidente del Movimento Neoborbonico, Gennaro De Crescenzo è che: «Solo con la memoria, l’orgoglio e il riscatto possiamo salvare Napoli e il nostro meridione, se tutto questo diventa tradizione e eccellenza si vince in nome della qualità». L’ economista Paolo Savona ha calcolato in 72 miliardi di euro circa all’anno la spesa dei meridionali in prodotti di consumo. Di questa somma il 90% circa ritorna al Nord e fuoriesce dal circuito economico del Sud. Sono tanti i talenti del Sud e le sue eccellenze, quello che ci manca un valido amplificatore per farle conoscere.  Dicevamo dunque che la qualità è il quid in più che consente di emergere, è proprio il caso dei prodotti presentati oggi. L’afa di questi giorni è davvero notevole e allora come fare per chi non può ancora lasciare la città per le vacanze estive? Ci viene incontro l’imprenditore Vincenzo Ferrieri con Konosfoglia, il nuovissimo prodotto artigianale nato in casa Cuori di Sfogliatella. La cialda del cono è sostituita dall’involucro della sfogliatella riccia che i maestri pasticcieri del laboratorio di Corso Novara n.1/E hanno elaborato sia nella tradizionale forma conica,  per il gelato da passeggio, sia nella forma di cestino per sostituire il secchiello, nei vari gusti che si potranno scegliere per personalizzare il “proprio” gelato. La base del cuore del cono è composta da ricotta  pastorizzata, panna, latte intero e aroma naturale di cannella e decorato con scaglie di cioccolato e quant’altro la fantasia proporrà. Quindi, come ripete il suo inventore Ferrieri: “ un’unica sfoglia, tanti cuori”.

Tanti cuori di sfogliatella una sola sfoglia: Konosfoglia e Vesuviella Borbonica - Sapori News

Al Regno delle due Sicilie è dedicata la Vesuviella Borbonica, all’arancia o al pistacchio di Bronte, due valenze agroalimentari siciliane unite al  cedro di Sorrento.

Si è considerato che la Campania e la Sicilia sono legate da vari fattori comuni, quali la presenza del Vesuvio e dell’Etna. In particolare ci dice Vincenzo Ferrieri: «La storia ci insegna che le due culture dolciarie più importanti al mondo sono quella napoletana e quella siciliana, si è voluto per una volta cercare di fondere uno dei principali elementi: la ricotta. Quella utilizzata per l’impasto è al 50% di pecora e al 50% vaccina. La ricetta della sfogliatella – conclude Ferrieri – a forma di vulcano, ideata anni fa da Cuori di Sfogliatella, ha meno semola e più ricotta rispetto alla ricetta classica». Nel corso dell’incontro veniamo riservatamente a sapere che dopo la pausa estiva Vincenzo Ferrieri, accompagnato dal presidente del Movimento Neoborbonico Gennaro De Crescenzo, verrà ricevuto dal principe Carlo di Borbone, capo della Real Casa di Borbone due Sicilie, al quale consegnerà in omaggio  una confezione di  Vesuvielle Borbonica. In tal modo si potrà dire: la pizza margherita ai Savoia, la sfogliatella ai Borbone. E teniamo presente che chi mangia la Vesuviella ha “un esplosione di bontà”.

                                                                       Harry di Prisco