Al via la IV edizione de «In viaggio sulle Orobie». Protagonista: la Valfurva con 17 escursionisti pronti a toccare le cime icona delle terre alte. Con sportivi e giornalisti, in cammino anche lo chef Michele Sana, che cucinerà pasti poveri ma sostanziosi, omaggio alle razioni dei soldati che attraversarono questi luoghi durante la Grande Guerra.

 C‘est la soupe qui fait le soldat”, “È il cibo a fare il soldato”, diceva Napoleone Bonaparte. Ma cosa si proverebbe oggi a mangiare il cibo da trincea? A sperimentare il gusto di carne in scatola, verdure e gallette saranno i 17 intrepidi escursionisti che dal 6 al 10 luglio parteciperanno alla quarta edizione di «In viaggio sulle Orobie» attraversando la Valfurva: la campionessa di sci Deborah Compagnoni, l’alpinista Marco Confortola, la guida alpina Giulio Beggio, gli scalatori Hervè Barmasse e Annalisa Fioretti, il grande Mario Curnis, decano degli arrampicatori orobici, il professore di filosofia Dimitri D’Andrea, il direttore dei programmi di Radio Popolare Claudio Agostoni, il dirigente e viaggiatore bergamasco Stefano Viganò, l’alpinista e progettista elettronico Gian Pietro Verza, il fotografo e giornalista Umberto Isman, il musicista Martin Mayes, la documentarista Alessandra Locatelli, l’attore Stefano Panzeri e la giornalista e blogger Simonetta Radice.

In viaggio sulle Orobie 2016 dove lo chef Michele Sana cucinerà il pasto del soldato - Sapori News

E a “sfamare il gruppo”: lo chef orobico Michele Sana che cucinerà il pasto del soldato, basandosi su ingredienti poveri ma sostanziosi e reinterpretando, con il supporto degli studenti di Taste, il ristorante didattico dell’Istituto Alberghiero di iSchool, le razioni della Grande Guerra. L’alimentazione delle truppe, infatti, non era meno importante del loro armamento e addestramento per vincere una guerra, come ben sapevano i soldati che combatterono proprio nelle trincee della Valfurva. Luoghi che oggi, a cent’anni dalla Grande Guerra, vengono ricordati e rivissuti con un percorso che ruota intorno al Confinale, dalla Val Cedec alla Val Zebrù, sostando nei rifugi Forni, Branca, Pizzini e V Alpini e Casati.

«Cucinerò due diversi piatti rappresentativi per ogni rifugio. Uno salato e un dolce – anticipa lo chef Michele SanaLe parole chiave su cui lavorerò saranno sicuramente rispetto, in memoria di una situazione meno piacevole della nostra, e semplicità. Gli ingredienti utilizzati saranno sicuramente poveri come quelli forniti nel rancio al fronte. Carne in scatola, verdure, gallette, per i più fortunati cioccolato. Il vino era poco e l’arrivo di alcool in trincea lasciava presupporre un’imminente azione di guerra. È interessante pensare che i soldati si improvvisavano cuochi per sé stessi, cucinando con mezzi di fortuna come scatolette vuote o addirittura elmetti capovolti».

«Anche le ricette proposte in rifugio si ricollegheranno a questa tradizione con la “più fortunata” possibilità, per me, di poter lavorare gli ingredienti in un contesto più confortevole, sia dal punto di vista della preparazione che del consumo da parte dei compagni di viaggio. I soldati, invece, si ritrovavano a scrivere veri e propri ricettari utilizzando i colori della trincea e gli eventi di guerra diventavano un riferimento per comparare aspetto e grado di cottura delle preparazioni» – continua lo chef Sana, classe ’87, bergamasco doc, sempre alla ricerca di continue sfide ed esperienze che possano perfezionare la sua professionalità e conoscenza.

«”In viaggio sulle Orobie” diventa occasione per riflettere e rivivere esperienze fortissime del passato italiano. Sarà un percorso intenso, divertente e riflessivo al tempo stesso, all’insegna della storia, dello sport, dell’amore per la montagna e della cucina italiana. Un viaggio in cui conviveranno molte anime – sportive, artistiche, storiche e, appunto, culinarie – le une sapranno coinvolgere le altre regalando un’esperienza ad alto tasso di emozioni» – promette Pino Capellini, direttore della rivista Orobie, che organizza il viaggio con il contributo di Fondazione Credito Bergamasco, Italcementi Group, Oriocenter e, in collaborazione con Garmin Italia, il Collegio delle Guide alpine lombarde, l’Unione bergamasca Cai, l’agenzia Spiagames e numerose realtà locali, tra cui il Comune e la Pro Loco di Valfurva, la Comunità montana dell’Alta Valtellina, i rifugi Forni, Pizzini, V Alpini, lo Sport Hotel di Santa Caterina Valfurva e il Cai Valfurva. Preziosa, in particolare, la collaborazione con il Parco dello Stelvio, che organizzerà escursioni aperte a tutti fino ai rifugi toccati dal Viaggio.

Quest’anno, inoltre, il Viaggio sarà anche “social”: tappe e contenuti saranno condivisi attraverso la piattaforma Garmin Adventure (http://adventures.garmin.com/it-IT/) e la app Orobie Active (http://appitaliane.it/iphone-ipad/viaggi/orobie-active-ddqdxni.html).