Martedì 5 aprile 2016, Fumane di Valpolicella. Vigneto storico della Valpolicella, citato per la qualità dei suoi vini fin dai tempi di Catullo, La Grola è il vigneto dal quale si narra abbia avuto origine l’uva corvina, vitigno autoctono della Valpolicella.

Simbolo della riscoperta della viticoltura in collina, il reimpianto del vigneto La Grola, operato da Giovanni Allegrini, ha dato inizio ad una rivoluzione agronomica e viticola in Valpolicella e gettato le basi per l’ascesa e l’affermazione di questo territorio come zona produttrice di grandi vini rossi.

Frutto di una viticoltura naturale, il vigneto La Grola gode di un microclima eccezionale: l’influenza mitigatrice del vicino Lago di Garda e la costante ventilazione garantiscono la sanità delle uve permettendo scelte viticole e produttive eco-sostenibili.

L’ETICHETTA E GLI ARTISTI

Il fortunato progetto della Limited Edition di Allegrini nasce per omaggiare le caratteristiche de La Grola, prestigioso cru della produzione Allegrini e magica collina dalla quale, si narra, abbia avuto origine il vitigno autoctono della Valpolicella: la corvina.

Una galleria di etichette d’artista di assoluto prestigio che si è aperta con il millesimo 2010 dall’opera di Milo Manara, continuata nel 2011 con la creazione dell’originale opera del californiano Arthur Duff, fino all’interpretazione del 2012 con un dipinto di Athos Faccincani.

Per consolidare il rapporto che lega Allegrini al mondo dell’arte e, dopo le esperienze compiute con la Fondazione Solomon R. Guggenheim e con il Museo Statale Ermitage, il volo della Grola continua il suo percorso alla ricerca di un artista con cui dialogare in una dimensione libera che prescinde dal tempo. La Grola, alla scoperta dell’arte astratta, incontra quindi Kandinsky, in occasione del 150esimo anniversario dalla nascita dell’artista, con l’opera Composition VI.

Quando l’Ermitage mi propose Composition VI di Kandinsky, l’emozione fu davvero grandissima. Mi si consentiva di associare il dipinto di uno dei più grandi artisti russi del novecento a La Grola, vino simbolo della Valpolicella, ma soprattutto testamento spirituale dell’attività di mio padre. Ciò mi rendeva felice, ma mi caricava anche di un’importante responsabilità. A differenza delle opere degli anni scorsi, create appositamente per La Grola e frutto di un continuo scambio di idee tra la mia famiglia e gli artisti scelti, qui sono emerse come illuminanti le parole di Kandinsky ed il parallelismo con il lavoro di mio padre. In entrambi i casi regna un groviglio di emozioni: la visione del futuro che si realizzerà, il timore di non finire l’impresa, la scossa interiore capace di trasformare in un solo attimo il disordine in bellezza. Composition VI e La Grola si nutrono della stessa luce.” Marilisa Allegrini

BIOGRAFIA

Wassily Kandinsky (Mosca 1866, Neuilly-sur-Seine 1944) è fra i grandi creatori della pittura astratta. Dopo le sperimentazioni di Monaco che allora si avviava a divenire una delle capitali della Jugendstil, espone nel 1902 con la Secessione di Berlino e realizza acquerelli astratti con predominanti il rosso e l’azzurro, colori capaci di limitarsi o esaltarsi a vicenda. L’artista progressivamente affronta la pittura astratta attraverso tre gruppi di opere che, anche nel nome, indicano il legame di Kandinsky con la musica: impressioni, improvvisazioni e composizioni. Composition VI è del 1913. La pubblicazione de Lo Spirituale nell’arte, dove è teorizzato che il rapporto fra forma e colore sta alla base dell’astrazione, lo consacra come teorico e lo consegna alla fama internazionale. Allo scoppio della prima guerra mondiale torna in Russia e con la Rivoluzione d’Ottobre lo troviamo Commissario del Popolo per l’Educazione ed impegnatissimo nella riforma delle Scuole d’Arte. Negli anni venti è di nuovo in Germania e lavora, come insegnante di decorazione murale al Bauhaus, prima a Weimar, poi a Dessau. Amicissimo in questo fecondo periodo di Paul Klee, è costretto dal nazismo a lasciare il paese e trasferirsi a Neuilly-sur-Seine, un sobborgo di Parigi, dove muore nel 1944.

La Grola 2013: CARATTERISTICHE DELL’ANNATA

L’annata 2013 è stata caratterizzata da un andamento climatico decisamente favorevole a chi ha saputo operare con impegno e professionalità in vigneto. Sono presenti tutte le caratteristiche per avere una vendemmia tra le migliori degli ultimi anni: le uve hanno avuto una maturazione graduale, avvenuta soprattutto ad opera della luce più che dal calore e questo ha favorito la sintesi di elevati elementi qualitativi come l’accumulo di sostanze polifenoliche nelle uve a bacca rossa. Fondamentali sono stati i mesi di luglio e agosto, caratterizzati da temperature alte con escursioni termiche tra giorno e notte, molto importanti per una maturazione ideale. Il clima nel periodo vendemmiale, in Settembre e Ottobre, è stato prevalentemente buono anche se si sono intervallati giorni di pioggia abbondante.

La Grola 2013: NOTE DEGUSTATIVE

E’ il risultato straordinario dell’incontro di due grandi personalità: la collina della Grola e i vitigni autoctoni della Valpolicella. L’ottima esposizione dei vigneti che godono di buona insolazione e della fresca brezza che giunge dal vicino lago di Garda, permette alle uve di esprimere il meglio: frutto e nervo acido per la Corvina e intensità del colore e corpo per l’Oseleta.

Il sapiente affinamento in cantina consegna un rosso di grande eleganza e armonia, raffinato e capace di evolvere positivamente per oltre un decennio.