Roma si è tinta di rosa per un giorno in occasione della premiazione dei vincitori del 4° Concorso Enologico Nazionale dei Vini Rosati d’Italia che si è tenuto all’Hotel Rome Cavalieri. Il concorso, promosso dall’Assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, con l’autorizzazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e realizzato in partenariato con Assoenologi, Accademia italiana della vite e del vino e Unioncamere Puglia, ha visto la partecipazione di 176 cantine, per 235 campioni, provenienti da 16 regioni d’Italia.

A fare la parte del leone nel medagliere sono stati Veneto e Puglia, con cinque premi ciascuno, seguiti dall’Emilia Romagna. Delle sei medaglie d’oro, due sono andate in Veneto e una a testa in Puglia, Abruzzo, Sicilia ed Emilia Romagna.

“Congratulandomi con i vincitori di questa quarta edizione – sottolinea l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia – , confermo il valore strategico che hanno le azioni di promozione e valorizzazione per il settore agroalimentare. Il rosato si conferma prodotto di qualità, da Nord a Sud del nostro Paese. Con la Puglia e il Veneto, già pluripremiate nelle scorse edizioni, sono state riconosciute, per la prima volta, regioni come Calabria e Sicilia. Un risultato che rafforza la qualità del rosato italiano, sempre più competitivo anche sul panorama internazionale. Il rosato è rappresentativo delle nostre regioni d’Italia: in un calice di rosè ci sono l’esperienza dei nostri produttori, le tecniche di vinificazione sempre più all’avanguardia e le varietà altissime di uva che raccontano ogni singolo territorio. Se il consumo e la produzione italiana è in aumento è segno che la qualità sta aumentando, e che si sta investendo bene e nel lungo periodo anche fuori i confini nazionali”.

Nel corso dell’evento, i partecipanti hanno avuto la possibilità di scoprire oltre 250 vini in degustazione, costruendo un percorso che, da Nord a Sud, ha coinvolto tutta la penisola.

Ad accompagnare il meglio della produzione dei rosati italiani c’erano anche tantissimi prodotti tipici pugliesi e non, come focacce, pasticcio della tradizione di Natale, caciocavalli, manteche, Canestrato, lampascioni e pomodori secchi sott’olio, zuppe di legumi, capocollo di Martina Franca, salsiccia dei Monti Dauni, paste reali alle mandorle di Toritto e Cartellate al vincotto e miele.

Il IV Concorso Nazionale dei Vini Rosati d’Italia è un’attività del progetto “Apulia Felix in masseria – Il Tratturo dell’olio e del Rosato”, una delle due proposte con cui la Regione Puglia partecipa all’iniziativa “Expo e Territori”, l’intervento dedicato alla scoperta delle eccellenze agroalimentari italiane, coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche di Coesione.

L’Italia è il quinto Paese al mondo per consumo di rosati, tipologia comunque dalla domanda in espansione. Secondo uno studio francese, la domanda dei rosati subisce una forte stagionalità: tra primavera ed estate si consuma quasi il 70% della produzione. Oggi, nel mondo, i vini rosati rappresentano più del 9% dello stock enoico di cui il principale produttore rimane la Francia, seguita da Italia, Stati Uniti, Spagna e Germania. La Francia è anche il principale Paese consumatore (34% della produzione mondiale), seguita da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e Italia, solo quinta (5%), nonostante ne sia il secondo produttore. L’Italia quindi, sul versante rosato, è soprattutto un Paese esportatore, in 10 anni infatti, ha incrementato la sua quota export dal 26% al 40%.