Slow Wine 2014 sbarca a Venezia - Sapori News

Slow Food Italia ha presentato a Venezia  la nuova edizione di Slow Wine, la guida che racconta vita, vini e vigne d’Italia. In una sala gremita si è discusso di bellezza, di tutela del paesaggio, ma anche di problematiche e sfide che i produttori di vino affrontano ogni giorno.

Ed è proprio ai vigneron che si rivolge Giancarlo Gariglio, curatore della guida: «Vivete nelle zone più belle del nostro territorio, non solo per le vigne stesse, ma spesso anche per gli edifici, le chiese e le bellezze nascoste, che voi contribuite a far rinascere. E se le istituzioni e i politici non capiscono che voi siete la punta dell’iceberg di un settore fondamentale per l’economia e lo sviluppo sociale del nostro Paese, allora dobbiamo fare di tutto per sensibilizzarli su questo tema».

Rincara la dose Fabio Giavedoni, anch’egli anima di Slow Wine: «Oltre agli aspetti puramente commerciali, secondo noi di Slow Food ci sono due questioni da affrontare: quella, annosa, della burocrazia che attanaglia i produttori, e la mancanza di ricerca». Temi, questi, accolti da uno scrosciante applauso in sala. «Se noi fossimo produttori di vino, aderiremmo senza esitare alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI), che porta avanti una complicatissima lotta contro la burocrazia nel mondo del vino». E, continua Giavedoni: «E poi, si parlava di ricerca, quella ricerca che manca in Italia, per cui non siamo all’avanguardia e per cui sarebbe necessario lavorare. E noi siamo qui proprio per questo, per collaborare insieme»

E conclude Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia: «Nella vita di ognuno di noi c’è il paesaggio, e c’è il mondo del vino: le colline delle Langhe, i vigneti della Toscana. Noi siamo il paesaggio del luogo da cui veniamo. E se vogliamo curare noi stessi, dobbiamo pensare a curare il paesaggio. Noi oggi qui possiamo celebrare il successo del mondo del vino e dell’agroalimentare italiano». E conclude, sempre rivolgendosi ai produttori: «È un successo che vi siete meritati, ma dobbiamo tenere a mente che siamo tra i pochi che possiamo festeggiare e proprio per questo dobbiamo assumerci tutta la responsabilità della fortuna che stiamo avendo. Ma dobbiamo provare a mettere insieme valori comuni, soprattutto in un momento difficile come questo in cui spesso, per far fronte ad altre urgenze, la tutela del paesaggio non è tra le priorità delle amministrazioni. Ecco perché noi dobbiamo diventare i leader di questa comunità, di un progetto di difesa dei nostri territori, in casa nostra e in rete con le altre comunità italiane che hanno lo stesso obiettivo. Perché paesaggio vuol dire salute, vuol dire felicità».

La presentazione di Slow Food è resa possibile grazie al sostegno di Verallia, Fisar, Liebherr, Esprit de Dryades, Menikini. Con il patrocinio di Expo Milano 2015.