IL FARRO BIO DI ALCE NERO - Sapori News

 L’azienda Torre Arabella di Monterenzio ha ospitato l’evento dedicato al farro biologico, un percorso dai campi dove viene coltivato nel pieno rispetto della terra ad approfondimenti con esperti sulle proprietà e valori nutrizionali, per finire con degustazioni di piatti tipici a base di farro.

Protagonista della seconda tappa di “Cibo Vero: in viaggio con gli agricoltori di Alce Nero” è stato il farro. L’azienda agricola Torre Arabella di Monterenzio, nel cuore dell’Emilia Romagna, ha ospitato una giornata dedicata a questo antico cereale, molto apprezzato per la ricchezza di vitamine e sali minerali.

 Andrea Morara ha spiegato, a pochi giorni dal raccolto, come nasce il farro biologico Alce Nero: la taglia alta della pianta e i cicli di sviluppo tardivo che lo rendono perfetto per i meno fertili ambienti collinari e di montagna e qui affiora il grande impegno degli agricoltori Alce Nero per una coltivazione che rispetti i tempi e la fertilità della terra, totalmente priva dell’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi come pesticidi ed erbicidi.

 “Coltivare biologico non significa solo non usare la chimica, parte da un approccio e una mentalità diversi. L’agricoltura convenzionale è di intervento, con erbicidi, insetticidi e fungicidi si reagisce a un sintomo, la coltivazione biologica deve invece far in modo che il sintomo non si verifichi: incrementando la biodiversità aziendale e così incrementando i servizi ecologici utili nella lotta ai parassiti e alle malattie. Il biologico nei cereali è fondamentale: è nella cariosside, la parte esterna del chicco, che sono racchiuse gran parte delle sostanze benefiche alla nostra salute (fibre, vitamine, antiossidanti), ma è proprio qui che può accumularsi la maggior parte della chimica utilizzata in agricoltura. Ecco perché se si sceglie un’alimentazione sana e naturale si deve prediligere il biologico”, ha dichiarato il prof. Giovanni Dinelli, docente di Agronomia del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna.

 “Il farro ha una storia antichissima: del suo predecessore spontaneo (farro dicoccoide) sono state trovate tracce addirittura 23mila anni fa nei pressi della Galilea, molto prima dell’età dell’agricoltura. Si tratta di un grano a stelo alto, molto digeribile con straordinarie caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche, bisogna solo stare attenti alla cottura perché la sua struttura glutinica è profondamente diversa da quella dei grani moderni. Durante questa giornata di Cibo Vero abbiamo preso un impegno importante verso i nostri agricoltori di farro: valorizzare significativamente questo importante grano che ha mantenuto pressoché inalterate le caratteristiche nel tempo. Per la grande valenza nutrizionale, abbiamo scelto di utilizzarlo per le paste e pappe della nostra nuova linea baby food. Diamo l’appuntamento a settembre al Sana per la sua presentazione”, ha commentato Lucio Cavazzoni, Presidente di Alce Nero e Mielizia.

 All’evento hanno partecipato anche Marco Rusconi, Agronomo specialista in cerealicoltura, Sandro Ceccoli, Presidente Ente di gestione dei Parchi e della Biodiversità Emilia Orientale e Raffaela Donati, Fiduciaria Slow Food Bologna. Mentre Lorenzo Frattini, Presidente Legambiente Emilia Romagna, si è soffermato su tre punti importanti a supporto di un’agricoltura sana: usare meno chimica, meno territori alla cementificazione e qualità dell’aria.