Fitofarmaci: dal consorzio un software per limitarne l’uso - Sapori News Un software legato a un centralina meteo-climatica in grado di analizzare costantemente lo stato di salute della vite e di dare indicazioni precise sull’effettiva necessità dei trattamenti fitosanitari, contribuendo così a limitare il loro utilizzo.

 

E’ questo il nuovo progetto a difesa dell’ambiente che ha come capofila il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg.

 

Si tratta di due modelli previsionali, basati su un sistema gprs, che collegano il vigneto al computer dell’azienda fornendo in diretta i parametri relativi alle fasi di accrescimento della vite, ma anche di umidità, temperatura e piovosità. I sistemi, semplificando, possono essere paragonati al cruscotto di un’auto: se il programma rileva il rischio della presenza di malattie, accende una specifica spia, e nello stesso tempo, grazie al dispositivo di previsione meteo, indica al viticoltore se vi è o meno l’esigenza di intervenire. La sperimentazione è in corso di applicazione  in due aziende della denominazione, una a San Pietro di Feletto e l’altra a Colbertaldo di Vidor, in provincia di Treviso. L’obiettivo è il contenimento dell’utilizzo di fitosanitari e l’abbattimento dell’impatto ambientale ad essi legato. Il tutto rientra all’interno dello studio Vitinnova, ricerca finanziata dalla Regione Veneto e capitanata dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg, in collaborazione con il CRA-VIT di Conegliano e l’Università di Padova. Esso  prevede la messa a punto di un management avanzato nella difesa della vite,  indirizzato al perfezionamento di un modello sostenibile di gestione fitosanitaria in cui vengono presi in considerazione aspetti tecnici, economici, tossicologici ed ambientali.

La sperimentazione  permette di dettare  i tempi di intervento in base ad una modellizzazione dei parametri principali delle malattie (in particolare Peronospora e Oidio) e, sulla base di specifici segnali, coadiuva il lavoro del viticoltore nella scelta da adottare in determinate situazioni agronomiche.Lo scopo principale è la possibile riduzione del numero di interventi fitosanitari ed il contenimento del rischio associato, sanitario ed ambientale – spiega Filippo Taglietti, tecnico del Consorzio di Tutela – . Il software collegato alla centralina installata in vigneto, permette al viticoltore di monitorare la situazione direttamente dal suo ufficio, realizzando gli interventi non più sulla base di sensazioni, ma di parametri precisi.

L’aspetto non certo irrilevante della ricerca sono i costi che, a detta del tecnico, sono alla portata di tutti.  Vitinnova  è solo uno dei tanti  progetti avviati negli ultimi anni dal Consorzio di Tutela per rendere la viticoltura sempre più rispettosa dell’ambiente.
Tra questi va citato  il Protocollo Viticolo, codice di autodisciplina orientato a ridurre l’uso dei fitofarmaci da parte dei viticoltori,  “Biodivigna”, studio voluto fortemente dal Consorzio di Tutela, in collaborazione con l’Università di Padova – Dipartimento di Biologia e Veneto Agricoltura, che ha visto, oltre alla catalogazione di numerosi biotipi di ceppi antichi di vite Glera, la scoperta di una ricchezza e varietà naturalistica di specie vegetali che si nascondono nelle colline della Docg. Presentata di recente anche la ricerca  riguardante  lo smaltimento controllato ed i possibili riutilizzi dei residui di potatura e delle biomasse di origine agricola.

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