FABBRI ALLA TAPPA MILANESE DEL GELATO FESTIVAL 2013 - Sapori News Dal Mojito al Black Ice Amarena: a Milano anche il gelato è “da bere”

Grazie e Fabbri 1905, l’azienda famosa nel mondo per l’amarena e gli sciroppi,  il dessert estivo più amato si trasforma in irresistibili cocktail.

Dal 31 maggio al 2 giugno  il gelato sarà protagonista a Milano in Piazza Castello per la tappa milanese del Gelato Festival. E Fabbri promette per l’occasione tre giorni tutti da bere con i suoi Gelato Cocktail, quattro nuovissime specialità che ripropongono il gelato in versione todrink.

Due sono alcolici. L’attesissimo Mojito, ispirato al cocktail nato alla Bodeguita del Medio dell’Avana. E l’Irish Ginger Banana, inebriante specialità a base di rhum, cocco e banana uniti alla nota speziata del Pan di Zenzero.

Altri due, invece, sono alcool-free. Black Ice Amarena, celebrazione del gusto inconfondibile di Amarena Fabbri, e Strawberry Peach, delicatessen che sposa fragola e pesca.

Tutto all’ombra di un grande vaso d’Amarena: una versione maxi del simbolo della Fabbri, dagli arabeschi bianchi e blu, campeggerà infatti in Piazza Castello.

Dopo la tappa milanese, il gelato si berrà anche a Torino (7 – 9 giugno) e a Roma (21 – 23 giugno), le due città che ospiteranno le tappe successive del Gelato Festival.

Fabbri 1905 è stata la prima azienda italiana a lanciare sul mercato prodotti appositamente studiati per la gelateria artigiana.

Oggi conta 250 dipendenti, 1.200 prodotti, 17 linee di produzione e 11 sedi in tutto il mondo: una holding familiare che distribuisce in più di 100 nazioni, guidata dalla quarta generazione Fabbri rappresentata da Andrea, Nicola, Paolo e Umberto. La sua presenza capillare, negli anni, ha permesso all’azienda di imporre in tutto il mondo l’eccellenza del dolce made in Italy e soprattutto del gelato artigianale italiano. Con una produzione che rimane comunque saldamente ancorata all’Italia, dove Fabbri crea e produce selezionando i migliori ingredienti del territorio e guardando ai nuovi mercati senza dimenticare le sue radici bolognesi.