Il latte di pecora dà al formaggio piemontese Murazzano DOP un gusto fine e delicato - Sapori News Il Murazzano DOP è un formaggio tipico del Piemonte, prodotto  con latte di pecora o con latte misto ovino-vaccino, che presenta una pasta di colore bianco latte, morbida e leggermente consistente, a volte con occhiature. Il suo sapore è fine e delicato,  con un gradevole aroma che ricorda il latte ovino.

Una leggenda narra che questo formaggio sia talmente appetitoso che nemmeno il diavolo riuscì a resistere alla tentazione di assaggiarne una fetta: un certo Gioanin di Murazzano fu lasciato dalla madre a guardia di alcune robiole, che gli furono rubate da un corvo. Gioanin inseguì il corvo per colline a valloni fino al forte di Ceva, rifugio di demoni e streghe, dove Satana tentò di trascinarlo all’Inferno. Il giovane, però, riuscì a recuperare le robiole ed a salvarsi, offrendo al diavolo… l’assaggio di una fetta di robiola!

Le sue origini sono molto antiche, tanto che le si fa risalire ai tempi dei Celti ed è arrivato fino ai giorni nostri , grazie alla sua diffusione nei mercati locali sotto il nome di “Tume di Murazzano”, fino al riconoscimento della DOP, quando venne scelto il nome “Murazzano” per sancire lo stretto legame fra territorio e tradizione casearia.

Il Disciplinare prevede  la possibilità di impiegare latte misto, mantenendo sempre una percentuale minima di latte di pecora non inferiore al 60%. Nel caso in cui venga prodotto con latte ovino in purezza, sulle forme compare la scritta “pura pecora”, la versione più pregiata.

Il Murazzano DOP si conserva nel ripiano inferiore del frigorifero, in un contenitore chiuso di vetro o di plastica, affinché mantenga le proprietà organolettiche e per evitare che trasmetta o assorba odori.  E’ consigliabile togliere il Murazzano dal frigorifero almeno un’ora prima di servirlo, per poterne apprezzare al meglio gli aromi e il gusto.

Eccellente formaggio da tavola, è perfetto servito da solo o condito con un filo di olio evo ed una macinata di pepe.

Foto by Assopiemonte

Claudia Di Meglio