Formazione continua e professionalità: questi sono gli elementi strategici emersi durante la conferenza stampa svoltasi mercoledì presso la sede di Diemme Industria Caffè Torrefatti dal titolo “Il Bar che cambia abitudiniLe risposte alle nuove esigenze del consumatore” condotta dal Campione Italiano Barista Davide Cavaglieri, vincitore della competizione organizzata da SCA Italy a Sigep 2018 e parte del team aziendale da oltre un anno.

Giannandrea Dubbini, Presidente Diemme, sostiene che “è importante investire nella professionalità degli operatori baristi, oltre che lavorare su un prodotto eccellente, per rimettere in moto i consumi e per preparare i locali da una parte alle trasformazioni del mercato, dall’altra a un cliente sempre più informato su ciò che beve, ma che deve essere educato alla qualità”. Motivo per cui l’azienda, che mantiene come core business l’attività di torrefazione, ha sviluppato il nuovo format di locali Caffè Diemme Italian Attitude ( www.diemmeattitude.com).ll Bar che cambia abitudini, Diemme caffè risponde - Sapori News

Davide ha condiviso con i presenti il percorso che l’ha portato all’incoronazione a soli 26 anni, dopo quasi 10 anni di competizioni e un’esperienza internazionale, tra cui una permanenza in Brasile per studiare i processi di lavorazione del caffè. Fino al prossimo traguardo, il World Barista Championship di Amsterdam, competizione in cui rappresenterà l’Italia e per cui si sta già allenando assieme al team Diemme. Nella sua triplice veste di barista, consulente e coffee trainer, Davide ha illustrato il suo punto di vista sul futuro del settore bar in Italia, dove il modello tradizionale appare in crisi di fronte al dilagare informativo delle grandi catene di caffetterie in arrivo nel Bel Paese.
«Noi baristi dovremo saper innovare la “tradizione” italiana del caffè… Iniziando proprio dal catturare l’attenzione del cliente nel tempo brevissimo di preparazione, facendogli vivere un’esperienza
che va vissuta e spiegata. Per questo occorre più specializzazione e un approccio artigianale. Si inizia dal capire e far capire che chiedere un “caffè” equivale a chiedere un “bicchiere d’uva” e che l’“espresso” è solo uno dei tanti modi di estrazione con cui si può preparare una particolare specie e varietà di caffè. In questo senso l’avvento di Starbucks ci insegnerà molto. Del resto è quel che io ho fatto in gara: avevo 15 minuti di tempo per far provare un’esperienza personale ai giudici, preparando 4 espressi, 4 bevande al latte e 4 signature drink, che esaltassero il profilo del caffè: una varietà Panama Geisha che ho sottoposto alla catena del freddo, con risultati eccellenti in tazza», ha spiegato il neocampione. ll Bar che cambia abitudini, Diemme caffè risponde - Sapori News
Sul tema è intervenuta anche Antonella Cutrona – Event Manager di SCA Italy, la quale ha sottolineato come le competizioni, oltre a rappresentare un momento di sano divertimento, siano importanti fin dalle fasi di selezione per incentivare nei giovani baristi la conoscenza di tutta la filiera del caffè, portando sempre più operatori preparati dietro il bancone. Hanno posto invece l’accento sull’esigenza di una formazione concreta anche sull’utilizzo corretto degli strumenti e sull’importanza per le torrefazioni di investire in caffetterie proprie Gianfranco Carubelli – ASACHIMICI Group PULYCAFF e Sergio Barbarisi – General Manager BWT Water+More Italia Srl, anch’essi intervenuti per l’occasione in rappresentanza delle aziende che assieme a Diemme hanno sostenuto Davide nella preparazione alla gara.

Diemme Industria Caffè Torrefatti S.p.A.  www.diemmecaffe.com